PSORIASI: IXEKIZUMAB MOSTRA EFFICACE CONTROLLO DELLA MALATTIA FINO A 108 SETTIMANE MANTENUTA LA PULIZIA TOTALE DELLA PELLE PER OLTRE IL 50% DEI PAZIENTI

Sicurezza ed efficacia elevata anche a lungo termine per ixekizumab, la molecola che ha come target selettivo l’interleuchina 17A ed è indicata per il trattamento della psoriasi da moderata a grave. Si tratta di forme della malattia per le quali si richiede ai trattamenti una performance elevata sia a breve, ma soprattutto a lungo termine al fine di mantenere costante il controllo dei sintomi. La molecola è un anticorpo monoclonale ad alta affinità che ha mostrato nel trial UNCOVER 3, il più lungo mai condotto per la molecola, una efficacia significativa sino a 108 settimane di trattamento.

I nuovi dati sono stati presentati in occasione dell’Annual Meeting dell’American Academy of Dermatology in corso ad Orlando. Lo studio UNCOVER 3 ha preso in esame 1346 pazienti suddivisi in cieco in 4 gruppi che hanno ricevuto per le prime 12 settimane rispettivamente ixekizumab 80 mg ogni 2 settimane, ogni 4 settimane, ovvero etanercept 50 mg due volte a settimana o placebo. Sin dalla prima settimana ixekizumab si è dimostrato più efficace su tutti gli endpoints primari rispetto ai comparatori raggiungendo un miglioramento significativo del 75, 90 e 100% dell’indice PASI.

“I progressi nella comprensione dei meccanismi patogenetici e della rete di citochine coinvolte nella psoriasi hanno dato un forte impulso allo sviluppo di nuovi trattamenti che, grazie ad un innovativo meccanismo d’azione, consentono di raggiungere una elevata efficacia fino alla completa remissione della malattia” ha dichiarato la professoressa Ketty Peris, direttore della clinica dermatologica del Policlinico universitario Gemelli di Roma “un obiettivo ambizioso nato dall’evidenza che anche esiti di placche sulla pelle possono avere impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti, sovrapponibile all’impatto di patologie come il diabete di tipo 2”.

“Quello che è interessante nei dati presentati ad Orlando – prosegue la docente – è che l’alto indice di risposta al trattamento osservato nel periodo di induzione di ixekizumab viene mantenuto fino a 108 settimane di terapia, quando la maggior parte dei pazienti vede confermata la risoluzione quasi completa (PASI 90) o completa (PASI100) delle placche psoriasiche, quest’ultima raggiunta da oltre il 50% dei pazienti”.

Con più di 100 centri coinvolti in 21 paesi, UNCOVER 3 è uno dei più grandi trial clinici mai realizzati.

La psoriasi è una malattia infiammatoria, cronica e non contagiosa, della pelle, che in Italia colpisce circa due milioni di persone (il 3,1% degli abitanti). A livello mondiale, è stato stimato che la psoriasi interessi una percentuale compresa fra lo 0,6 e il 5% della popolazione. La malattia può insorgere a qualsiasi età, ma solitamente compare per la prima volta tra i 20 e i 30 anni, mentre è rara nei bambini; un secondo picco di incidenza si registra nella fascia di età tra i 50 e i 60 anni. In genere, una comparsa precoce della psoriasi (prima dei 15 anni) si associa ad una forma più grave. La psoriasi ha la stessa incidenza nei due sessi; in una buona percentuale dei casi tende a regredire d’estate per poi riacutizzarsi nei mesi invernali.

Generalmente, la psoriasi si presenta sotto forma di chiazze e placche rosse, ricoperte da squame biancastre, localizzate soprattutto nelle ginocchia, nella regione sacrale, nei gomiti, nelle mani, nei piedi e nel cuoio capelluto.

Come agisce Ixekizumab
Ixekizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato IgG4 che si lega selettivamente con interluchina 17A (IL-17A) e inibisce la sua interazione con il recettore dell’IL-17. IL-17A è una citochina naturale che è coinvolta nella normale risposta infiammatoria e immunitaria. Ixekizumab inibisce il rilascio di citochine pro-infiammatorie e chemochine. La molecola è stata approvata dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense nel marzo 2016 per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave in pazienti adulti che sono candidati alla terapia sistemica o fototerapia.

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